Google chiede ad alcuni dipendenti che lavorano da remoto di tornare in ufficio o di perdere il lavoro
Google chiede ai dipendenti di tornare in ufficio tre giorni a settimana
I diversi team avranno mandati leggermente diversi
A coloro che non saranno disposti o non saranno in grado di aderire alla nuova politica verrà chiesto di andarsene.
@informapirata ti faccio un esempio, in tutta la mia carriera lavorativa sono andato dai clienti solo due volte.
Io in ufficio ero comunque da solo ed essendo l’azienda di famiglia, nell’altro ufficio non avevo colleghi, ma familiari, quindi con dinamiche diverse, ma non era un lavoro che richiedeva contatti fisici esterni.
Resta il fatto che il lavoro (anche) in presenza ti abitua a gestire i conflitti personali ovvero anche con pari grado.
@Lucatermite @lavoro
@Paoblog @informapirata @Lucatermite @lavoro Penso che non si possa fare una regola unica per tutti. Io vivo a Vigevano ma l’azienda per cui lavoro ha sede a Modena, sarebbe un po’ complicato per me fare il pendolare o il trasfertista per più giorni a settimana (a meno di un consistente aumento di stipendio). (1/2)
@Paoblog @informapirata @Lucatermite @lavoro
Certo, la mia formazione professionale è avvenuta in precedenza ma anche qui ho dovuto imparare cose nuove, con momenti di formazione online; quindi si cresce sempre, è impossibile restare fermi se si vuole continuare a lavorare. Pensate a quale grande opportunità per il sud se le aziende del nord permettessero il telelavoro ai propri dipendenti di origine meridionale, per fare un esempio.
(2/2)
@fumettidifam @Paoblog @informapirata @lavoro
io sono un esempio di south worker degli ultimi 5 anni, lavorare dalla Sardegna è stata una figata … è una bellissima discussione anche se difficile quassù, riporto solo la mia esperienza eh 🙂
Ho fatto smart working al 10-20% nei miei primi 25 anni lavorativi e ho imparato tanto a livello umano e professionale dai miei colleghi/clienti poi causa covid ho iniziato a lavorare solo da remoto e se da un lato ho avuto più tempo per me stesso, …
⬇️⬇️
@Lucatermite mi hai ricordato che voi Sardi, alla fine degli anni 90, grazie a Tiscali avevate una connettività migliore rispetto al 95% della popolazione italiana e L’Unione Sarda era praticamente l’unico quotidiano italiano online!
PS: approfitto della tua sardità per farti una domanda: perché l’accento di Dorgàli è diverso da quello di Tìscali?
@fumettidifam @Paoblog @lavoro
@fumettidifam @Paoblog @informapirata @lavoro
⬆️⬆️
dall’altro ho perso, dopo i primi due anni, qualsiasi “voglia” e “stimolo” di crescere professionalmente … non riesco a immaginare quello che sarebbe successo se il periodo del covid fosse avvenuto nei primi anni del mio percorso lavorativo … avrei fatto molta più fatica, penso, a costruirmi una cultura e una conoscenza professionale
P.S. Sono un informatico ma ho avuto molto più spesso a che fare con le persone che con le macchine
ciaooo
@Lucatermite @Paoblog @informapirata @lavoro Ma infatti, io sostengo che non si possa fare una regola unica. Poi nulla vieta a chi è in smart working da luoghi remoti rispetto alla sede dell’azienda di trascorrere periodi di formazione o di collaborazione in azienda. Aggiungo che si possono anche creare facilmente sedi distaccate se ci sono più dipendenti che lavorano da remoto nella stessa zona. Una grande azienda non avrebbe grossi costi per aprire un piccolo ufficio.
@fumettidifam @Paoblog @informapirata @lavoro dovrebbero aprire decine di uffici … Gli uffici si creano solo presso i clienti più grandi che sono quelli che danno da mangiare ai dipendenti 😊
@Lucatermite @Paoblog @informapirata @lavoro Potrebbero essere uffici regionali. I dipendenti continuerebbero a lavorare da remoto a casa propria ma avrebbero un riferimento nel capoluogo di Regione, senza dover andare a Milano o a Roma. È un modello che solo le grandi aziende potrebbero sostenere, mi rendo conto, e qui si apre il problema delle dimensioni delle aziende italiane. Talvolta “piccolo è bello”, spesso è un modo per svicolare a certi obblighi.